Suolo: Calcareo
Densità ceppi per ha: 4.500 ceppi per ha
Età media del vigneto: 5 anni
Vinificazione e affinamento: Vendemmia principalmente 2014, con una piccola aggiunta di vino di riserva dell’annata 2013 conservato in vasca di cemento. Vinificazione in bianco, con spremitura soffice delle uve e fermentazione spontanea con lieviti indigeni. Nessuna chiarifica né filtrazione. Affinamento sui lieviti di 30 lune
Solforosa totale: 37 mg/l – Senza solfiti aggiunti
Cursiosità
L’Ombra è il Brut della casa, a base principalmente Chardonnay, con una parte minoritaria di Pinot Nero. Riposa 30 lune sui lieviti e la sua bollicina è estremamente fine e setosa, conserva al sorso una predominante e persistente nota fresca e agrumata.
Nicola Gatta non indica i mesi di permanenza sui lieviti, come di norma, ma le “lune”: anche in questo si distingue dagli altri, seguendo il concetto di ciclo lunare di riferimento per la biodinamica di 29 giorni circa.
Suggestione d'autore
“Ombra è l’emblema della mia volontà nel fare un vino che abbia caratteristiche di rotondità, ma allo stesso tempo di acidità, sapidità e mineralità. Sentirete in bocca una freschezza e una sapidità insolita per un Franciacorta che di solito sono più tendenti alla crosta di pane e all’evoluzione.” Nicola Gatta
Chicche d'uva - pillole sul mondo del vino
La Franciacorta è una zona collinare situata tra Brescia e l’estremità meridionale del Lago d’Iseo, in Lombardia. È una delle zone italiane con più alta produzione di vino metodo classico.
Sulle colline della Franciacorta la vite è stata impiantata fin dalle epoche più remote. Ne sono una prova i rinvenimenti di vinaccioli di epoca preistorica e materiale archeologico trovato in tutta la zona oltre alle diverse testimonianze di autori classici, da Plinio a Columella fino a Virgilio.
La rinnovata nascita dell’enologia, in Franciacorta, risale alla fine degli anni ‘50, quando si assistette a una nuova fiducia sulle potenzialità del territorio di produrre vini-base adatti alla spumantizzazione. Nel 1967 arrivò il riconoscimento della denominazione Franciacorta, voluta da un piccolo gruppo di produttori. Il Pinot di Franciacorta DOC era ottenuto da uve Pinot Bianco con la possibilità di aggiunte di Pinot Grigio e Pinot Nero, con rifermentazione naturale in bottiglia o in vasca. Negli anni ‘70 che videro la fase del grande rinnovamento dell’enologia italiana, la Franciacorta aveva già costruito le sue solide basi per lanciarsi nella produzione di prodotti di qualità.
Il nome “Franciacorta” ha origini incerte: la prima volta Franzacurta appare in un codice risalente al 1277 che contiene gli statuti comunali di Brescia. La versione più accredita fa risalire il nome Franciacorta all’origine franca delle principali corti site nell’arco morenico, mentre altri studiosi, fanno derivare il nome dalla sosta nell’attuale area franciacortina di un accampamento di Carlo Magno con i Franchi, prima di attaccare la città di Brescia. Una lontana leggenda, infatti, racconta che Carlo Magno, conquistata Brescia longobarda nel 774, pose l’accampamento a Rodengo Saiano. Quando venne il momento di celebrare la festa di San Dionigi, che lui aveva giurato di festeggiare a Parigi, risolse la questione decretando che questa terra era come una “piccola Francia”, e ordinò che così fosse chiamata tutta la zona.
La tesi più ricorrente e storicamente plausibile, allude alle “corti franche”, cioè al fatto che i principali centri dell’arco morenico erano all’origine corti altomedievali, che con l’arrivo dei monaci cluniacensi godettero di franchigie (curtes francae).
Nicola Gatta
Figlio d’arte di produttori in Franciacorta da 3 generazioni, Nicola Gatta è un giovanissimo vignaiolo che produce i suoi spumanti nella zona più ad est della Franciacorta, sulle colline calcaree di Gussago e Cellatica a 400 metri slm.
I vini di Nicola Gatta sono generosi, intensi e originali, proprio come lui. Si fanno notare e spiccano, in un territorio complesso e controverso come quello della Franciacorta che esprime tra le migliori eccellenze metodo classico in Italia.
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