Suolo: Ponca (impasto di marna e arenaria stratificati)
Estensione del vigneto: 1,5 ha
Tipo di impianto: Cappuccina a due tralci capovolti
Densità ceppi per Ha: 5.800 ceppi per ha
Età Media del Vigneto: 50 anni – Vigna Vecchia
Produzione media per ha: 75 ql/ha
Vinificazione e affinamento: Raccolta manuale delle uve perfettamente sane e mature in vendemmia tardiva. Lunga fermentazione sulle bucce in tini troncoconici di rovere con follature frequenti senza controllo della temperatura e senza uso di lieviti selezionati, enzimi, ecc. Pressatura soffice e poi riposo in botti di rovere di Slavonia da 30 hl per 11 mesi a contatto con le fecce nobili rimescolandolo ogni 3 giorni. Successivamente il vino viene lasciato a maturare per altri 12 mesi circa nelle medesime botti. Imbottigliamento in luna calante di settembre senza l’ausilio di filtrazioni e chiarifiche.
Bottiglie Prodotte: 4.000
Cursiosità
Il termine “Friulano” è il nome utilizzato dal 2007 per chiamare il vitigno “Tocai Friulano” così era il suo nome d’origine al quale i friulani erano particolarmente affezionati. Ma cosa è successo? Nel 1993 gli accordi tra CEE ed Ungheria sancivano la tutela della denominazione ungherese Tokaji. Parimenti veniva concordato un periodo transitorio, fino al 31 marzo 2007, durante il quale si consentiva la designazione Tocai Friulano per il vino prodotto nella regione Friuli-Venezia Giulia.
Da quel giorno si chiude un’era di affetto romantico dedicato ad un nome che rappresentava per molti le radici e le tradizioni di un territorio. Molti sono i produttori odierni che chiamano per protesta i propri vini friulano “NO NAME” oppure “JAKOT” (Tokaj al contrario) in memoria di un nome perduto.
Suggestione d'autore
“Un vino di presenza, di carattere, di estrema personalità. Quando si apre una bottiglia di friulano di Stefano Novello a tavola è come se si aggiungesse un altro commensale, tanta è l’intimità e il rapporto dialogico che si crea con il vino al momento dell’assaggio. Un vino da accompagnare a pasto con carni bianche, zuppe di pesce, paste con sughi mediamente strutturati, ma anche formaggi stagionati. Un vino meritevole di essere bevuto anche da solo accompagnato unicamente dalla nostra meditazione, contemplazione e riflessione.” Il team di Gus
Ronco severo
La storia dell’azienda inizia nel dopoguerra quando la famiglia Novello, di origine contadine, decide di cimentarsi nella coltivazione della vite recuperando vecchi vigneti e ristrutturando la vecchia casa che diventa al tempo stesso abitazione e cantina. Correva l’anno 1962, ci troviamo a Prepotto, piccolo centro rurale circondato dalle colline e dai vigneti all’interno della rinomata zona DOC dei Colli Orientali del Friuli in un territorio a ridosso del confine con la Slovenia, dove l’equidistanza fra il mare, con la sua influenza benefica, e le Prealpi Giulie, che riparano la vite dalle fredde correnti del nord, crea microclimi estremamente favorevoli ad una viticoltura di eccellenza.
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